Approfondiamo la vicenda legata ad uno dei calciatori più forti della Roma ma che fin qui è stato protagonista di un avvio deludente: l’argentino tiene ancora banco nel dibattito romanista
Paulo Dybala è senza dubbio una delle delusioni più grandi di questo avvio di stagione per la Roma. Anche lui, purtroppo, è finito inghiottito nel vortice della mediocrità, incapace, anche per scelte tecniche a dir poco discutibili, di prendersi per mano la squadra. La sua crisi, a dire la verità, parte da lontano e affonda le radici anche nella passata stagione ma in generale il giudizio su di lui pende sempre su quel maledetto confine riassunto nella frase “quando sta bene è il migliore, ma…”.
Non a caso, puntualmente, pure quest’anno i dubbi sulla sua tenuta fisica si sono ripresentati. Qualche partita nuovamente saltata, le esclusioni preventive, i timori che guai e problematiche potessero ripresentarsi da un momento all’altro. Non solo. L’estate scorsa ha portato all’attenzione di tutti un aspetto fondamentale: per la Roma Dybala non è più fondamentale. Non a caso, quando si è presentata l’occasione, il club non si è opposto alla sua cessione; tant’è che alla fine è stato l’argentino a dire no alla ricchissima offerta araba, non certo la società.
Dybala alla Roma: 8 milioni di dubbi
I motivi, per un club che ha dimostrato coi fatti di voler voltare pagina nella gestione della rosa abbattendo il monte ingaggi, non è difficile individuarli. Dybala alla Roma percepisce un ingaggio da top player, il più alto della squadra. In più, in virtù di una clausola inserita nel suo contratto, potrà beneficiare del prolungamento automatico di un altro anno rispetto all’attuale scadenza, giugno 2025. A cifre tuttavia riviste al rialzo: fino a 8 milioni, come spiega La Gazzetta dello Sport.
Tutto questo, necessariamente, deve incastrarsi con gli aspetti tecnici. Dybala, che nemmeno più in Nazionale viene ritenuto indispensabile, è ancora il giocatore su cui costruire la Roma del futuro? Doti tecniche, classe e talento sono fuori discussione. La Joya è sicuramente uno dei migliori giocatori del nostro tempo. Ma ecco ritornare quel fastidioso “ma”.
I numeri di Dybala alla Roma: e se quando gioca non incide…
Prima dell’inizio di questa stagione l’attaccante aveva saltato 34 partite in due anni. Quasi un intero campionato praticamente. E l’inizio di questa stagione non è stato promettente: sui 1.080 minuti totali sin qui (12 giornate) Dybala ne ha giocati la metà. Questo per quanto riguarda il solo campionato. Va ancora peggio in Europa League: poco meno di 100 minuti disputati su un totale a disposizione di 360 (4 gare). C’è in più un altro dato a preoccupare.
Se fino a qualche tempo fa, almeno, al netto delle assenze, l’argentino riusciva ad incidere in modo netto sulle partite da un po’ a questa parte non è più così. I numeri sono eloquenti: in questo inizio di stagione l’attaccante ha segnato soltanto due gol, di cui uno su rigore. Tolta la partita saltata a Monza, con Dybala in campo o senza non è cambiato molto per la Roma: 3 vittorie, 5 sconfitte, 4 pareggi, lo score con la Joya presente.
Pessima la gestione Juric, ora si spera nella cura Ranieri
Come detto ad incidere negativamente è stato anche il tracollo generale avuto dalla Roma in queste settimane. C’è da dire che anche Juric ci ha messo del suo dandogli troppe responsabilità tattiche – che ne hanno pregiudicato la lucidità là davanti – e tenendolo fuori troppo spesso, nel nome di una “gestione fisica” che francamente abbiamo fatto difficoltà a capire.
Come contro il Bologna quando l’ex l’allenatore giallorosso lo ha tenuto fuori dal match preventivamente senza attendere il provino della rifinitura. Dolori, fastidi, risentimenti, paura di infortunarsi o semplici sensazioni negative: difficile capire la linea di confine. Sta di fatto che, usare Dybala così, non ha avuto senso. E adesso si spera soltanto che la cura Ranieri possa funzionare.
Dybala al bivio: i tifosi vogliono chiarezza
Considerando l’impiego col contagocce dell’attaccante, sin dagli inizi di questa stagione con De Rossi, sono iniziati a circolare tutta una serie di retro-pensieri sull’attaccante. E il riferimento torna inevitabilmente all’aspetto contrattuale. Come accennavamo prima la Joya ha dalla sua una clausola che gli permette di prolungare automaticamente il suo accordo a fronte di determinate presenze in campo.
Da qui l’ipotesi secondo la quale la Roma avrebbe chiesto prima a De Rossi e poi a Juric di non farlo giocare “troppo”, proprio per evitare questo scenario. Entrambi gli allenatori tuttavia hanno smentito questa linea di pensiero speculativa. Di fatto però sin qui Dybala, tra infortuni, esclusioni per precauzione o anche esigenze di turnover per carità, ha giocato molto poco.
Quante partite mancano per il rinnovo automatico di Dybala alla Roma
Qual è allora la situazione attuale di Dybala alla Roma? Per far scattare il prolungamento del contratto in modo automatico serviranno altre 7-8 partite con un impiego da almeno 45 minuti. Ranieri però su questo è stato chiaro coi Friedkin: sull’argentino – definito “di un altro livello che se fosse per lui giocherebbe sempre” – non avrebbe accettato diktat da parte della società. Dunque niente utilizzo al “risparmio” imposto dall’alto. Su Dybala deciderà lui. Sperando di rivederlo protagonista.
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