In piazza Pagano a Potenza il Comitato Acqua Pubblica Camastra, cittadini e studenti uniti in una manifestazione: “Acqua sì ma sicura e pulita”
Non c’è solo la necessità di tornare alla vita di tutti i giorni, con l’acqua pulita che scorre dal rubinetto. I cittadini, i ragazzi, le associazioni, chiedono che quell’acqua sia sicura e che l’emergenza non si trasformi in ordinarietà.
Ieri (16 novembre 2024) il Comitato Acqua Pubblica Camastra ha portato in piazza Pagano a Potenza uomini, donne, studenti (che hanno rinviato la manifestazione contro le misure del Governo che si era svolta venerdì in tutta Italia, ndr.) e comunità della provincia per far sentire la voce di chi ogni giorno affronta le conseguenze della crisi idrica e di una mancanza di gestione del fenomeno che ha portato alle misure straordinarie delle ultime settimane.
I cartelli esposti durante il corteo spiegano molto bene il clima che si respira.
«I bambini non hanno bisogno di bottigliette ma di acqua pulita dal rubinetto» si legge in uno di quelli più eloquenti, perché sono le generazioni più giovani a essere chiamate ad affrontare ciò che oggi mostra in modo inequivocabile il futuro nato dai cambiamenti climatici e da misure dell’ultimo minuto.
MANCA LA FIDUCIA NELLA POLITICA
Il rapporto con la politica vive una frattura che sta nelle parole di chi ieri ha protestato in piazza. Manca la fiducia ed è stata scarsa finora la chiarezza che cittadini chiedono invece di avere maggiori controlli sulle acque che dovranno convogliare nel Camastra, elementi inequivocabili che allontanino eventuali pericoli e timori.
Questi i punti cardine sul tema dell’acqua pubblica portati anche sul tavolo del sindaco di Potenza che ieri ha incontrato una delegazione al Comune, dopo l’incontro in Prefettura, a seguito della manifestazione.
In una nota il Comune ha commentato: «Abbiamo inteso prendere atto delle perplessità e delle richieste espresse dal Comitato (riassunte in un documento consegnato al Sindaco) nella consapevolezza che l’interesse di tutti e di ciascuno di noi è quello di arrivare a un superamento dell’emergenza idrica senza rinunciare alla assoluta sicurezza sulla salubrità dell’acqua.
L’ACQUA DEL FIUME BASENTO NON PUO’ ESSERE LA SOLUZIONE
Il progetto di messa in funzione di una condotta che preleva l’acqua dal Fiume Basento e la immette nell’invaso del Camastra per poi essere potabilizzata, è stato presentato dal commissario come unica soluzione percorribile per evitare di arrivare a dover rinunciare completamente all’acqua nelle nostre case.
Non possiamo fare altro che prendere atto di ciò – si legge ancora – consapevoli che essa non può diventare la soluzione strutturale al problema.
Chiederemo quindi di intervenire immediatamente perché possa essere ripristinato il massimo volume invasabile del Camastra per evitare future emergenze e perché si valutino le possibilità relative alla messa in rete delle sorgenti presenti nel territorio del comune. Potenza e i 29 comuni che si riforniscono dall’invaso del Camastra hanno, infatti, necessità di veder superate al più presto le problematiche strutturali che hanno portato alla sottoutilizzazione dell’invaso stesso, contribuendo quindi al verificarsi di questa crisi idrica.
MASSIMA TRASPARENZA
L’amministrazione ribadisce la massima fiducia nell’operato degli Enti preposti al prelievo e all’analisi delle acque, operazioni che avvengono già sotto la supervisione di Ispra e Iss. Chiede al tempo stesso che sia garantita la trasparenza e l’accessibilità ai dati relativi alle analisi che saranno effettuate con cadenza quotidiana e che si condividano con i vari livelli istituzionali le strategie da porre in essere per evitare che una crisi così grave possa ripetersi in futuro. La Mozione iscritta all’ ordine del giorno del prossimo consiglio comunale chiede che la situazione della città di Potenza venga attenzionata ulteriormente, che le risorse economiche messe a disposizione dallo stato di emergenza trovino riscontro concreto e valido, che la popolazione venga informata rispetto alle azioni che verranno intraprese.
Esiste solo un modo di superare questo momento di grande incertezza e sfiducia, ed è quello di fare ciascuno la propria parte.
L’ente Comunale – conclude la nota – continuerà a difendere gli interessi dei cittadini tramite la partecipazione ai tavoli dell’unità di crisi e il monitoraggio continuo e costante delle operazioni messe in atto dagli attori che gestiscono la risorsa idrica che deve essere trattata come il più importante dei beni pubblici e ci impegneremo perché essa tale rimanga».
LE CRITICITA’ DELLA CARENZA IDRICA
Il Comitato Acqua Pubblica Camastra qualche giorno fa in un documento annunciava le criticità. «Ormai da tempo a Potenza e in altri 28 comuni serviti dal sistema idrico Basento/Camastra l’acqua è razionata – si leggeva – Le ragioni sono diverse: mancata manutenzione della diga del Camastra mai liberata dal fanghi e dai detriti che si sono accumulati al suo interno nell’arco di oltre 50 anni di vita; mancato rifacimento della rete idrica, con il tempo diventata una rete colabrodo (nel comune di Potenza si perde il 70% dell’acqua immessa in rete mentre in tutta la regione la dispersione va altre 50%); mancata connessione tra le dighe regionali (Camastra, Pertusillo, Senise ecc.) e del sistema idrico Basento/Camastra con tutti gli altri sistemi idrici regionali; cambiamenti climatici in atto e processi di desertificazione di vaste aree del Sud Italia».
Una chiamata alla responsabilità che non ha escluso nessuno e che oggi più che mai richiede soluzioni a lungo termine e che garantiscano sicurezza su tutti i fronti.
Le prossime mosse passano ora dalle misure che saranno messe in atto e dalle quali tutti attendono chiarimenti, a cominciare dalle ricadute sulla vita di tutti i giorni di centinaia di migliaia di cittadini chiamati a ulteriori sacrifici, a condizione di garantire sicurezza su tutti i fronti.
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