Piancastagnaio prende forma sul versante sud orientale del Monte Amiata, nato probabilmente nel X Secolo d. C. per volontà degli abati dell’abbazia del San Salvatore. Nel corso del Duecento e Trecento la sua storia si intreccia con quella di Orvieto, Siena e Pitigliano, passando sotto la signoria di questi tre contendenti finché viene acquisita dalla Repubblica di Siena, tra il 1415 e il 1430. Successivamente, nel 1465, il Consiglio Generale della Repubblica provvedere a innalzare la Rocca Aldobrandesca, costruendo una nuova cerchia di mura a difesa della città. La Rocca militare, simbolo del borgo toscano, torna protagonista grazie a Ludus – la maschera e la vertigine, la mostra a cura di Alessandro Bellucci e fruibile a partire dal 6 dicembre 2024 (fino al 30 aprile 2025), realizzata per il debutto della rassegna Amiata Arte, culture contemporanee, fortemente voluta dall’Assessore alla Cultura Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena che negli Anni Novanta riapri il centro d’arte contemporanea del Palazzo delle Papesse.
La mostra Ludus alla Rocca Aldobrandesca di Piancastagnaio
La mostra Ludus – la maschera e la vertigine è un’evoluzione della precedente esposizione Del ludico dunque gioco, realizzata la scorsa estate presso Yurta-Relazioni Culturali a Serre di Rapolano. Per questo nuovo progetto l’allestimento cambia e si arricchisce di oltre quaranta opere (di cui alcune site specific) realizzate da diciassette artisti, che entrano in dialogo con gli spazi della Rocca Aldobrandesca. L’obiettivo della mostra è quello di coinvolgere non solo artisti, appassionati e curiosi, ma anche giovani studenti delle scuole del territorio, offrendo loro un accesso al mondo dell’arte e strumenti per sviluppare un pensiero critico e personale sui lavori esposti.
La mostra Ludus a Piancastagnaio: gli artisti
Sono diversi gli artisti che animeranno con le loro opere il percorso espositivo nella Rocca militare toscana, tutti di calibro interanzionale. Tra questi ricordiamo: Giorgia Accorsi, Paolo Angelosanto, Jacopo Bellucci, Dominic Blower, Saverio Bonelli, Stefano Boring, Polly Brooks, Mario Consiglio, Stefano Corti, Luca Costantini, Mirco Denicolò, Bruna Esposito, Liu Feng, Danilo Fiorucci, Gigi Fucchi, Benedetta Galli, Riccardo Gemma, Emanuele Giannetti, Fabio Giorgi Alberti, Gabriele Landi, Gianni Lillo, Irene Lupi, Serenella Lupparelli, Mimmo Manes, Miltos Manetas, Marco Montanari, Rinaldo Novali, Carole Peia, Vettor Pisani, Carlo Pizzichini, Sofia Ricciardi, Stephen Roach, Sophia Ruffini, Alessandro Secci, Yu Wang, Cai Xinmeng e Xu Zhenglong.
Intervista all’assessore alla cultura di Piancastagnaio Pierluigi Piccini
Come è nata la rassegna “Amiata Arte, culture contemporanee” e quali sono i suoi obiettivi?
La rassegna Amiata Arte, culture contemporanee nasce da una profonda sensibilità verso l’arte contemporanea. L’intento è quello di rendere questo appuntamento un riferimento per il settore culturale, da sviluppare e connettere con le realtà di arte e design del territorio. Per il momento il progetto ha una dimensione locale, ma ovviamente l’obiettivo è quello di portare realtà e istituzioni internazionali a Piancastagnaio.
Come risponde la comunità a questa iniziativa?
La comunità ha accolto con entusiasmo il progetto, e ne siamo molto felici. L’obiettivo però è puntare al coinvolgimento dei più giovani, ed è a loro che ci rivolgiamo con la mostra “Ludus”, diffondendo attraverso i linguaggi delle arti contemporanee un messaggio contro la guerra.
Non sempre le opere d’arte contemporanea sono leggibili con chiarezza. A tal proposito avete pensato a delle attività di “supporto” alla fruizione della mostra?
Purtroppo è vero, a volte l’arte contemporanea risulta complessa da porter interpretare, ragion per cui abbiamo deciso di organizzare degli incontri con gli studenti delle scuole così da far nascere uno scambio tra gli artisti e i ragazzi e approfondire le diverse sfumature “ludiche” della mostra.
Valentina Muzi
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