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Emilia-Romagna e Umbria: con De Pascale e Proietti una conferma e una conquista per il centrosinistra. Trionfo PD, crolla FdI


Finisce due a zero in una di quelle giornate che riallineano le aspirazioni di governo del centrosinistra con la volontà popolare, dopo la sconfitta patita – abbastanza inaspettatamente – un paio di settimane fa in Liguria. Il centrosinistra c’è in Emilia-Romagna, e questo non è mai stato in discussione pur in una campagna elettorale che si è svolta, letteralmente, nel fango della quarta alluvione in un anno e mezzo.

Michele De Pascale, che nel dramma di Ravenna allagata ha saputo salvare i gioielli artistici della città di cui sarà sindaco ancora per qualche giorno, prende il posto di Stefano Bonaccini eletto europarlamentare. Si è attestato sul 57% contro il 40% dell’avversaria Elena Ugolini. Nell’Umbria, conquistata cinque anni fa dalla discussa leghista Donatella Tesei, si impone sulla presidente uscente, Stefania Proietti, sindaca di Assisi. Forte la sua prova di carattere e la capacità di mobilitazione di un elettorato trasversale con il minimo comun denominatore della solidarietà e della sussidiarietà.

Il PD al 42% in Emilia-Romagna e oltre il 30% in Umbria

Michele De Pascale, nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna

A “cucire” idealmente la giornata ci sono due dati che riguardano entrambe le Regioni (ma, se vogliamo, anche la Liguria): una partecipazione molto bassa che solo in Umbria ha superato il 50% (52,30%) e in Emilia-Romagna si è attestata al 46,42%, valore leggermente al di sopra della Liguria e comunque di nove punti superiore alla partecipazione di dieci anni fa quando Bonaccini venne eletto per la prima volta; e poi una esplosione elettorale del PD, che in Emilia-Romagna si attesta al 42%, ossia ai livelli del partitone d’altri tempi e che probabilmente toglie in parte forza elettorale al bacino di Alleanza Verdi e Sinistra, e in Umbria supera il 30% come da tradizione della regione rossa che fu. In forte calo il M5S che si conferma in sempre maggiori difficoltà nelle elezioni regionali. E questa potrebbe non essere una buona notizia per il sempre aperto cantiere del “campo largo” dove gli equilibri restano più instabili che mai, sia che si vinca, sia che si perda. In ogni caso è certo che ogni partito della coalizione di centrosinistra avrà adeguata rappresentanza.

De Pascale, come sempre misurato nella sue esternazioni, ha chiesto al governo e alla destra di chiudere un anno e mezzo di scontri e speculazioni e di riprendere la collaborazione sulla base di un “patto repubblicano” che risolva i tanti problemi aperti nel territorio emiliano-romagnolo dal maggio 2023. Non ha detto, ma era implicito, che portare lo scontro al livello delle “zecche rosse” di Salvini o a quello delle camicie nere di CasaPound fatte accomodare dal ministero dell’Interno a due passi dalla stazione di Bologna sono state scelte sciagurate che hanno inasprito lo scontro e penalizzato, in fondo, solo la candidata della destra che pure ha usato in genere toni equilibrati e dialoganti.

Giorgia Meloni si congratula con i due nuovi presidenti

Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria

A stretto giro è arrivata anche la risposta, molto istituzionale, di Giorgia Meloni che si è complimentata con De Pascale e gli ha assicurato la collaborazione che l’Emilia-Romagna chiede al governo. Meloni, che ha telefonato anche a Stefania Proietti, ha riconosciuto senza tanti giri di parole la sconfitta della destra nelle due Regioni che, se era scontata in Emilia-Romagna, è risultata particolarmente amara in Umbria. Basti dire che la Lega è scivolata dal 36% di 5 anni fa al 7,7%, superata da Foza Italia al 9,5%. FdI ha il 19,5% e rispetto alle Europee perde ben 13 punti.

Contentissima Elly Schlein, che ha votato a Bologna e poi è subito salita in macchina per raggiungere Perugia: “In Emilia-Romagna è la vittoria della coesione del centrosinistra, è un attestato di fiducia alla nostra buona amministrazione e ci dice che quando siamo uniti possiamo raggiungere grandi risultati”.

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Il flop dell’alleanza della destra col sindaco di Terni Bandecchi

Stefania Proietti, la cui vittoria con i primi exit pool sembrava in discussione, in realtà ha superato di almeno 5 punti l’avversaria leghista (all’incirca la partita finirà probabilmente 51 a 46%). Non ha fatto la differenza sperata la coalizione con Stefano Bandecchi, il folcloristico sindaco di Terni che avrebbe dovuto spostare migliaia di voti ma in realtà ha inciso pochissimo sul risultato. Un problema in più per la destra umbra, una parte della quale ha sofferto l’accordo.

Grandissima la soddisfazione della candidata del centrosinistra. Stefania Proietti, 49 anni, ingegnere meccanico, esperta in gestione dei sistemi energetici, che ha detto: “Ringrazio a uno a uno tutti i partiti che ci hanno sostenuto e ringrazio i leader dei partiti che sono stati con me in piazza: questa è la vittoria di chi non si è fatto sopraffare dall’arroganza verbale, da metodi scorretti, da chi sputa in faccia ai cittadini (il riferimento è a Bandecchi, ndr). La nostra è una vittoria uniforme, e noi saremo l’amministrazione regionale su cui potranno contare tutti i comuni dell’Umbria”.



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