Numerose manifestazioni sono state organizzate in Europa a sostegno dell’Ucraina. A partecipare sono stati anche alcuni cittadini russi
Numerose manifestazioni sono state organizzate in Europa in occasione dei mille giorni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Italia
A Roma i cittadini ucraini presenti nella capitale si sono uniti a numerosi italiani, a poche centinaia di metri dalla sede dell’ambasciata russa.
Molti dei partecipanti si sono avvolti in bandiere ucraine e hanno esposto striscioni che inneggiavano alla fine della guerra. Nel corso della protesta è stata anche organizzata una cerimonia religiosa e osservato un minuto di silenzio per commemorare i soldati caduti in battaglia. “Ci deve essere una pace giusta. Non possiamo perdonare tutto quello che Putin ha fatto in questi anni, non solo dal 2014 ma anche prima. Non ci ha mai lasciati vivere in pace, per questo non possiamo e non vogliamo perdonare, non possiamo arrenderci, per il bene del nostro futuro”, ha dichiarato Maria Meleshko, ucraina che vive in Italia.
L’invasione decisa dalla Russia rappresenta il piĂą grande conflitto armato in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale ed è giĂ costato decine di migliaia di vite da entrambe le parti. Migliaia di civili ucraini sono stati uccisi nei combattimenti, mentre altri hanno perso famiglia, casa e mezzi di sostentamento. “Come è giĂ successo in passato, questo conflitto non può finire mantenendo la situazione attuale delle cose, il rischio è che lo si congeli e che possa ricominciare un domani in forma ancora peggiore”, ha detto un altro manifestante, Emanuele Pinelli. Secondo il quale “l’unico modo in cui potrebbe finire è esaurire completamente i mezzi militari della Russia e rovesciare il regime di Putin. Allora sarĂ finita”.
Portogallo
Scene simili in Portogallo, dove si sono svolte due manifestazioni a favore dell’Ucraina nella capitale Lisbona e nella cittĂ di Porto. I partecipanti hanno allo stesso modo sventolato bandiere ucraine e dell’Unione Europea e chiesto un immediato cessate il fuoco nel Paese.
“Sappiamo che gli Stati Uniti possono aiutare l’Ucraina in modo decisivo, affinchĂ© Kiev possa cacciare le truppe russe dal proprio territorio”, ha dichiarato Pavlo Sadokha, presidente dell’Associazione degli ucraini in Portogallo.
Finlandia
Nella capitale finlandese Helsinki sono dei cittadini russi ad essere scesi in piazza per protestare contro la guerra. Un centinaio di manifestanti ha esortato i governi della Finlandia e di altri Paesi europei a continuare a sostenere l’Ucraina, a prescindere da qualsiasi potenziale cambiamento della politica statunitense quando Donald Trump tornerĂ alla Casa Bianca.
I manifestanti hanno scandito “Vittoria per l’Ucraina, pace all’Europa, Putin in prigione”, mentre marciavano verso l’ambasciata russa, di fronte alla quale hanno chiesto l’immediato ritiro delle truppe russe dall’Ucraina e la liberazione dei prigionieri politici. “Sono qui per dimostrare alla societĂ finlandese ed europea che ci sono molti russi che non sostengono il regime di Putin e che non appoggiano questa terribile guerra e per dimostrare al popolo russo che non è solo”, ha dichiarato Daria Drobysheva, cittadina russa.
Repubblica Ceca
Una protesta di tipo diverso si è svolta nella Repubblica Ceca, dove circa duecento persone si sono riunite presso il Museo Nazionale di Praga per opporsi alla posizione del governo sull’invio di aiuti all’Ucraina. La manifestazione è stata indetta dall’attivista Ladislav Vrabel e nelle vicinanze si è tenuta una contro-protesta a sostegno dell’Ucraina.
Dall’invasione russa, il governo ceco è stato un convinto sostenitore dell’Ucraina, fornendo al Paese sostegno umanitario e militare. Il ministero della Difesa ha dichiarato in un comunicato dello scorso anno che Praga ha inviato aiuti militari per un valore di oltre 4 miliardi di corone ceche (158 milioni di euro).
Parlando ad una cena di lavoro con i leader di Paesi Bassi, Danimarca, Polonia e Lettonia a maggio, il primo ministro ceco Petr Fiala ha spiegato che continuerĂ a sostenere Kiev: “L’aggressione della Russia all’Ucraina dimostra chiaramente che dobbiamo sviluppare l’industria militare europea e migliorare le nostre capacitĂ di difesa. Si tratta di una prioritĂ fondamentale per la sicurezza a lungo termine dell’Europa”.
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