E’ delusione il sentimento che serpeggia oggi alla COP29 di Baku per il mancato segnale venuto dal G20 di Rio de Janeiro, dopo l’appello lanciato ieri dal presidente della conferenza di Baku, il ministro per l’ecologia azero Mukhtar Babayev.
Il Ministro dell’Ecologia e delle Risorse Naturali dell’Azerbaigian Mukhtar Babayev (getty)
Si sperava in una dichiarazione politica che impegnasse le grandi potenze economiche ad un aumento degli aiuti ai paesi invia di sviluppo contro gli effetti del cambiamento climatico. Dal summit invece è uscita solo una dichiarazione generica sulla “necessità di catalizzare e incrementare gli investimenti da tutte le fonti e i canali per colmare il divario di finanziamento delle transizioni energetiche a livello globale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo”.
E i capi di Stato e di governo riaffermano “che questi ultimi devono essere sostenuti nella loro transizione verso basse emissioni di carbonio”, con l’impegno a “facilitare i finanziamenti a basso costo per loro”. Nessun impegno concreto dunque ad aumentare i fondi per gli aiuti, da 100 miliardi a 1000 miliardi di dollari, come chiedono i paesi vulnerabili a Baku. Il dossier più importante della conferenza, quello appunto sul fondo per aiutare i paesi vulnerabili al riscaldamento globale, non ha ricevuto dal G20 l’input necessario per sbloccare un negoziato arenato da giorni.
Oggi alla Cop29 è la giornata dedicata a cibo, agricoltura ed acqua. Alla conferenza, che si chiuderà venerdì 22, sono arrivati i ministri dell’Ambiente e dell’Energia che oggi interveranno nel negoziato, portato avanti finora dagli sherpa. Sulla finanza climatica le posizioni sono ancora lontane: il presidente della Cop29, l’azero Mukhtar Babayev, ieri si era detto preoccupato. Progressi sono stati fatti invece sul meccanismo di mercato internazionale del carbonio (come l’Emission Trading System, il sistema di mercato delle emissioni di CO2 in Europa), previsto dall’articolo 6 dell’Accordo di Parigi.
Il ministro Pichetto Fratin, oltre a prendere parte al negoziato, partecipa oggi a diversi eventi. Due di questi eventi si tengono al Padiglione Italia: il primo in mattinata organizzato dalla Leonardo SpA. sul sostegno tecnologico alla transizione (ore 9.30 locali). a margine di questo evento il ministro ha dichiarato: “L’Europa si presenta senza la nuova commissione e con un vertice non ancora definito. Qualche difficoltà bisogna rendersi conto che c’è”.
L’altro evento al Padiglione Italia al quale partecipa oggi il ministro nel pomeriggio ha al centro la decarbonizzazione del trasporto aereo ed è organizzato da Fondazione Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo (PACTA). La partecipazione del ministro Pichetto è prevista anche nella sessione sulla sicurezza ambientale in Ucraina e all’evento di lancio del Giubileo dell’ambiente.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a un evento di Leonardo alla Cop29 a Baku, 19 novembre 2024 (ansa)
Il ministro Pichetto Fratin: “Le trattative sono in corso ma evitiamo di parlare di cifre”
Sempre a margine dell’evento ‘Le tecnologie di Leonardo per supportare le transizioni climatiche e proteggere territori e comunità’ al Padiglione Italia organizzato questa mattina da Leonardo, il ministro italiano Pichetto ha confermato che dall’Italia ci sarà continuità di impegno e ‘piena volontà’ a discutere un nuovo quadro finanziato che comprenda fondi multilaterali .
“Ho appena finito la riunione plenaria dell’Unione Europea – ha detto il ministro – e ci sono ancora tutta una serie di valutazioni da portare avanti sia sul quadro della finanza, che vede ancora una situazione abbastanza difficile, sia a seguito delle posizioni assunte da importanti paesi quali la Cina rispetto ai sistemi di misurazione” ma anche di “paesi in via di sviluppo che non vogliono tenere in considerazione la parte di misurazione. La trattativa sull’articolo 6 dell’accordo di Parigi sembrava a buon punto ma dobbiamo andare con molta cautela perché questa notte c’è stata qualche difficoltà”. Insomma, “rispetto accordi di Parigi stanno andando avanti le trattative tecniche, ben avviate, valuteremo come andrà nei prossimi due giorni. Alcune prese di posizione determinano la revisione di alcune parti”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, a margine della Cop29 in corso a Baku. “In questo momento evitiamo di parlare di cifre – dice Pichetto – Abbiamo appena finito la riunione e l’impegno assunto è di non parlare di numeri”. Quello che si può dire, per il momento, è che l’Italia partecipa alla Cop29 nel segno della continuità: “continuazione con ciò che abbiamo portato al G7 e al G20, con la posizione assunta a Dubai e ribadita la settimana scorsa dalla presidente Meloni: pieno impegno sui fondi finora definiti, disponibilità per il fondo clima, impegno nel loss and damage nel momento in cui verranno definite le modalità (in questo caso siamo in una trattativa di ordine tecnico). E abbiamo ribadito la base del documento unitario dell’Unione Europea votato un mese fa da parte dei 27 paesi” Documento nel quale emerge la “piena volontà di discutere un nuovo quadro finanziato che sia però legato a un sistema di misurazione e ricadute e va portata dentro tutta la porta dei fondi multilaterali andando così ad allargare la base”
Energia, Pichetto: Accordo concessioni ? Vanno contemplati investimenti”
Un accordo per spostare le gare per le concessioni della distribuzione elettrica in scadenza al 2030? “Vedremo. Il piano è da fare entro il 2025, stiamo riflettendo sulla questione. Ne ho parlato con Cattaneo, gli operatori sono non solo Enel, ci sono anche altri operatori”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’evento organizzato da Leonardo al Padiglione Italia della Cop29 in corso a Baku, commenta le parole dell’amministratore delegato Enel, Flavio Cattaneo. “È un ragionamento che si può fare – continua Pichetto – contemplando quelli che sono gli investimenti, non si può fare ragionamento di rinnovo senza che ci sia il contenuto dell’investimento”.
Alle 18 ora italiana Pichetto Fratin parteciperà alla prima riunione dei ministri dell’Ambiente e dell’Energia che si tiene nel quadro della conferenza sul clima di Baku.
Vertice COP29 delle Nazioni Unite sul clima, martedì 19 novembre 2024, a Baku, in Azerbaigian (Ap)
Le ONG a Baku : dal G20 un passo indietro sull’uscita dal fossile
Manca “un impulso decisivo” nella dichiarazione finale dei leader del G20 riuniti a Rio. Da Baku, i delegati e le Ong presenti alla Cop29 non nascondono un certo disappunto per la mancanza di impegno nell’accelerare la transizione e l’uscita dai combustibili fossili, impegno che era stato una conquista della Cop28 di Dubai ma che non è stato ribadito a Rio. Nella loro dichiarazione, i leader del G20 hanno chiesto ”maggiori finanziamenti e investimenti pubblici e privati per il clima nei paesi in via di sviluppo”, di cooperare per tassare i super-ricchi e “di aumentare i finanziamenti per il clima da miliardi a trilioni da tutte le fonti”, senza menzionare specificamente i finanziamenti pubblici. “Abbiamo chiesto chiaramente che vengano da fonti pubbliche, sotto forma di prestiti a tassi preferenziali o sussidi”, ha affermato il presidente del gruppo negoziale che rappresenta la maggior parte dei paesi in via di sviluppo, Adonia Ayebare, Adonia Ayebare, che considera nel complesso la dichiarazione come una buona base per costruire un accordo a Baku. Ma per Rebecca Thissen, della rete Climate Action Network, “i leader del G20 non hanno inviato i necessari segnali politici da Rio a Baku” e “il silenzio sul nuovo obiettivo finanziario per il clima e sull’eliminazione graduale dei combustibili fossili da parte delle più grandi economie e dei maggiori emittenti è inaccettabile”. E’ l’assenza di una parola definitiva sull’uscita dal fossile ad essere unanimemente interpretata come un passo indietro dalle Ong. ”I leader mondiali al vertice del G20 hanno dimostrato una netta mancanza di leadership, non riuscendo a riaffermare il loro impegno ad abbandonare i combustibili fossili, un perno chiave dell’azione globale sul clima”, dice Harjeet Singh di The Fossil Fuel Non-Proliferation Treaty Initiative.
Saltato il bilaterale di Pichetto con il suo omologo israeliano Silman
E’ saltato il bilaterale fra il ministro della Protezione ambientale di Israele, Idit Silman, e il ministro italiano dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, previsto per oggi alla Cop29 di Baku. La motivazione è che il ministro israeliano non è arrivato nella capitale azera, per motivi che non sono noti. Le autorità turche hanno reso noto ieri di aver impedito giorni fa all’aereo del presidente israeliano Isaac Herzog, diretto alla Cop29, di attraversare lo spazio aereo turco.
Confermati gli altri bilaterali di Pichetto in agenda oggi: con Ugochi Daniels, vicedirettrice generale per le operazioni dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM/IOM); Habib Hamid, ministro dell’Ambiente della Tunisia; Syoum Mekonen, viceministro per la Pianificazione e lo sviluppo dell’Etiopia; Svetlana Grinchuk, ministro della Protezione Civile e delle risorse naturali dell’Ucraina.
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