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Gente felice/32 Valeria e i genitori che hanno inventato un doposcuola “I nostri figli fanno i compiti insieme così nessuno resta indietro” / Avvisi e news / Capitale europea del volontariato 2024 / Città / Trento Città – Sito ufficiale del Comune di Trento


I bambini delle De Gaspari si ritrovano ogni sabato e vengono coccolati dagli anziani del Circolo che li ospita. Così nel quartiere sono nati dei legami molto belli

Valeria Grasso, 39 anni, vive a Trento dove svolge la professione di avvocato ed è la portavoce di un gruppo di genitori che ha fondato il laboratorio “Facciamo i compiti insieme!”, per i bambini e i genitori di alcune classi della scuola primaria De Gaspari.

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Dove fa volontariato e da quanto tempo?  

Lo scorso marzo, con alcuni genitori delle prime classi della scuola primaria De Gaspari, abbiamo pensato di creare questo laboratorio per i bambini in difficoltà con i compiti. L’idea è nata perché ci siamo accorti che nel fine settimana ricevevamo tanti messaggi di genitori che per difficoltà linguistiche non riuscivano ad aiutare i propri figli. Le nostre classi infatti sono eterogenee, ci sono bambini che provengono da altri Paesi e che spesso si ritrovano “indietro” con le materie. Abbiamo quindi provato a dare una mano trovando un posto dove poter svolgere i compiti insieme il sabato pomeriggio. Il Centro Anziani del quartiere San Pio X gentilmente ci ospita per un paio di ore nel fine settimana.

Di cosa si occupa precisamente?

Insieme ad altri genitori ci ritroviamo il sabato pomeriggio, dalle 15:00 alle 17:00, al Centro Anziani di via Filzi dove aiutiamo i bambini delle nostre sezioni con i compiti. In genere c’è una media di 10 bambini con i loro genitori, perché il bello di questo laboratorio è che non si tratta di aiutare solo i bambini in difficoltà, ma è un’esperienza comunitaria, dove tutti i bambini possono partecipare. Si creano momenti di confronto, di dialogo e di gioco, così i bambini non si annoiano a svolgere i loro compiti a casa da soli.

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a dedicarsi a questa attività?

Io la chiamo “equità sociale”. Il laboratorio nasce per non far sentire indietro i bambini che hanno difficoltà con la lingua italiana. Vogliamo che tutti si sentano uguali, che ci si renda conto delle differenze e che quindi si dia una maggiore serenità ai genitori e ai loro figli di arrivare il lunedì con i compiti svolti come tutti. È bello perché abbiamo avuto tanto sostegno, sia dai genitori che dalle insegnanti. La dirigente della scuola ci ha detto che se dovesse servire in futuro avremo altri spazi disponibili. Tra poco proporremo il progetto anche per gli altri plessi dell’istituto così che possano usarlo come modello.

Può raccontarci un episodio, una storia o una persona incontrata durante la sua attività di volontariato?

Mi viene in mente di quella volta in cui abbiamo esposto la nostra idea al parco con i genitori delle classi dei nostri figli e una mamma pakistana ci ha subito risposto in inglese “Quando si comincia?”. Evidentemente era già un’esigenza molto sentita e questa cosa mi ha fatto riflettere molto. Sono dell’idea che dobbiamo guardare oltre le nostre cose, creare ambienti dove tutti si sentano alla pari. Nessuno deve essere lasciato indietro. Adesso pensiamo di organizzare un tè italiano per le mamme straniere con una persona che conversi con loro in italiano, così che si possano sentire sempre più partecipi nelle attività.

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Cosa le dà il fatto di impegnarsi in un’attività del tutto gratuita e come trova il tempo?

Sicuramente più genitori siamo meglio è perché ci possiamo turnare facilmente. E poi vedere i bambini e i genitori così integrati è molto bello. C’è proprio l’idea di portare la scuola al di fuori, in questo modo le relazioni, anche nel quartiere, si moltiplicano. Si è costruita una nuova dimensione relazionale, i bambini hanno creato legami diversi e i genitori si son conosciuti tra di loro.

Cosa significa per gli anziani del circolo ospitare i bambini il sabato pomeriggio?

È una gioia per loro. I bambini vengono coccolati, ricevono caramelle, molto spesso gli anziani leggono loro delle storie. Adesso hanno chiesto ai bambini di scegliere una storia così che loro la possano interpretare come fossero in un laboratorio teatrale. A breve faremo con loro la festa di Natale con la tombola. 

Ci può lasciare dei contatti per chi fosse interessato a far parte del vostro gruppo?

Si può scrivere alla mia email vpervaleria@gmail.com o venire a trovarci al Centro anziani di via Filzi 2 il sabato dalle 15:00 alle 17:00.

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